Effettuare una regolare ecografia del fegato e delle vie biliari, detta anche ecografia epatica, permette di controllare lo stato degli organi e di preservare la loro corretta funzione. Ma come funziona? Necessita di una preparazione particolare? Scopriamolo insieme.
Il fegato è un organo essenziale per il nostro benessere e svolge molteplici funzioni cruciali nel nostro corpo, tra cui la produzione di bile che aiuta nella digestione dei grassi. Mantenere il fegato in salute è fondamentale, e un modo per farlo è attraverso l’ecografia epatica e biliare, un esame di imaging non invasivo che offre una visione dettagliata di queste importanti strutture.
Per comprendere davvero l’importanza di questo esame diagnostico è bene soffermarsi in modo più mirato sulla funzione del fegato e delle vie biliari.
Fegato e vie biliari: la loro funzione
Il fegato svolge un ruolo cruciale nella disintossicazione del corpo, metabolizzando i nutrienti e producendo proteine essenziali.
Le vie biliari, canali che trasportano la bile prodotta dal fegato verso la cistifellea e l’intestino tenue, sono altrettanto importanti per la digestione dei grassi.
Monitorare la salute del fegato e delle vie biliari attraverso l’ecografia diventa quindi vitale per garantire il corretto funzionamento di questi processi.
Ecografia del fegato: cos’è e come viene effettuata
L’ecografia epatica è un procedimento sicuro e indolore che utilizza ultrasuoni per creare immagini del fegato e delle vie biliari. Durante l’esame, un tecnico specializzato applica un gel sulla zona addominale superiore e utilizza una sonda a ultrasuoni per catturare le immagini.
L’ecografia del fegato e delle vie biliari mira a studiare l’anatomia dell’organo e monitorare la salute e la funzionalità dei vasi sanguigni intra ed extraepatici. Questa procedura fornisce dettagli preziosi sulla presenza di patologie croniche come cirrosi o tumori benigni e maligni.
Importanza dell’ecografia biliare
L’ecografia biliare si concentra specificamente sulla valutazione delle vie biliari. Questa parte dell’esame è cruciale per identificare eventuali ostruzioni o anomalie che potrebbero influire sulla corretta circolazione della bile. Oltre a fornire informazioni dettagliate sulle vie biliari, l’ecografia biliare può essere utilizzata per diagnosticare calcoli biliari, infiammazioni o altre condizioni che potrebbero compromettere la funzionalità del sistema biliare.
Quando fare l’ecografia al fegato
L’ecografia epatica è spesso consigliata in presenza di sintomi come dolore addominale, ittero (ingiallimento della pelle e degli occhi), o anomalie nei risultati di test del fegato. Patologie come epatite, cirrosi, o steatosi epatica possono richiedere un’indagine più approfondita attraverso l’ecografia. Inoltre, pazienti con fattori di rischio, come obesità o disturbi metabolici, possono essere sottoposti periodicamente a questo esame preventivo.
Nel contesto della diagnosi dell’epatite, l’ecografia del fegato emerge come una modalità immediata per valutare l’infiammazione dell’organo e identificarne le cause, contribuendo a definire la strategia terapeutica più appropriata. Per quanto riguarda la diagnostica tumorale, è fondamentale per valutare la gravità di patologie che coinvolgono l’organo e quelli adiacenti come il pancreas e la cistifellea.
Come si svolge l’ecografia al fegato e come prepararsi
L’ecografia epatica è un’indagine non invasiva che si svolge con il paziente sdraiato su un lettino, la sezione addominale esposta, mentre un’apposita sonda proietta le immagini sul monitor dell’ecografo.
Grazie agli ecografi top di gamma di ultima generazione adoperati al Centro Diagnostico Amato è possibile valutare la rigidità del parenchima epatico e dell’infiammazione epatica. Effettuando un’ecografia quali-quantitativa con rilevamento numerico, e quindi monitorabile nel tempo , è possibile avere risultati più accurati. La preparazione per un’ecografia del fegato e delle vie biliari implica il digiuno delle sei ore precedenti, consentendo solo l’assunzione di acqua. Inoltre, è necessario seguire una dieta che limiti l’accumulo di gas intestinali, evitando cibi ricchi di fibre, latticini, verdure, uva, tuberi, formaggi e legumi. La dieta può includere con moderazione pane, pasta, carne, uova, pesce, frutta senza buccia e acqua minerale non gassata.