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28/12/2022 Salute0

Le malattie cardiovascolari, in particolare la cardiopatia ischemica, sono la principale causa di morbilità e mortalità in Italia. La prevenzione è fondamentale nel formulare una diagnosi precoce di malattia coronarica, specie nei pazienti a rischio, apparentemente asintomatici. Lo screening con Cardio TC fino ad oggi era molto limitato per problematiche sia tecnologiche e per dose di radiazioni. Le nuove linee guida della Società europea di cardiologia hanno attualmente ampliato le indicazioni all’esame coronaro TC (in particolare con le nuove mac­chine), raccomandandolo come primo esame nei pazienti con basso/medio rischio di cardiopatia ischemica, in alternativa alla coronarografia nel caso di test funzionali non conclusivi e come strumento per la stratificazione del rischio in pazienti con sospetta e/o nuova diagnosi di cardiopatia ischemica.

La coronaro-TC consente inoltre di valutare anomalie anatomiche dei vasi (numero, sede e decorso), eventuali malformazioni coronariche, il posiziona­mento ed il funzionamento di stent e by-pass (Fig. 2 A, B). L’evoluzione tecnolo­gica della Aquilion ONE Genesis Edition, abbinata al sistema AiCE di intelligenza artificiale, permette di studiare l’intero volume cardiaco in un sol battito con una ridotta quantità di mezzo di contrasto e una dose di radiazioni ionizzanti molto inferiore rispetto al passato.


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28/12/2022 Salute0

Definizione:

L’obesità può essere definita come una condizione d’accumulo anormale o eccessivo di grasso nel tessuto adiposo tale che la salute ne può essere danneggiata.

 

L’indice di Massa Corporea:

L’Indice di Massa Corporea (IMC) è comunemente usato per classificare l’obesità negli adulti. Esso si calcola dividendo il peso in chili con l’altezza al quadrato in

metri (kg/m2).

 

Classificazione del peso in base all’IMC:

Sottopeso <18,5 Complicanze legate alla denutrizione

Normopeso 18,5 – 24,9 Normale

Sovrappeso 25,0 – 29,9 Aumentato

Obesità classe I 30,0 – 34,9 Moderato

Obesità classe II 35,0 – 39,9 Grave

Obesità classe III > 40,0 Molto grave

 

La circonferenza vita:

Il tessuto adiposo localizzato nella regione addominale è associato a un più elevato rischio per la salute di quello localizzato in regioni periferiche, come ad esempio l’area gluteo-femorale. Un individuo ha un’eccessiva quantità di grasso addominale se la sua circonferenza vita è:

Negli uomini > 102 cm

Nelle donne > 88 cm

La circonferenza vita va misurata al di sopra del margine superiore

La presenza di una quantità eccessiva di grasso a livello addominale si associa spesso a vari fattori di rischio cardiovascolari che assieme costituiscono quello che i medici chiamano “sindrome metabolica”.

 

I criteri per identificare la sindrome metabolica:

  1. Obesità addominale (Circonferenza vita)
  • Uomini >102 cm
  • Donne >88 cm
  1. Trigliceridemia>150 mg/dl
  2. HDL-Colesterolemia
  • Uomini <40 mg/dL
  • Donne <50 mg/dL
  1. Pressione arteriosa >130 / >85 mm Hg
  2. Glicemia a digiuno >100 mg/dl

La diagnosi è stabilita quando tre o più di queste condizioni sono presenti.

Nel 2008, più di 1,4 miliardi di adulti (> 20 anni) erano sovrappeso. Di questi circa 200 milioni di uomini e circa 300 milioni di donne erano obese. In generale, più di una persona su 10 della popolazione adulta del mondo è obesa.

 

Cause:

Le cause sono multiple. In generale, oggi sappiamo che il peso corporeo di un individuo è determinato dall’interazione multipla e complessa di fattori genetici, comportamentali e ambientali che agiscono attraverso la mediazione fisiologica dell’introito calorico e del dispendio energetico.

  1. Il ruolo dei fattori genetici nello sviluppo dell’obesità ha assunto un ruolo sempre più importante.
  2. Il processo di modernizzazione e di transizione economica, osservato nella maggior parte delle nazioni del mondo, ha portato a una progressiva industrializzazione e a un’economia basata sul commercio all’interno di un mercato globale. Tale cambiamento ha determinato notevoli miglioramenti nello standard di vita, ma anche alcune conseguenze negative sullo stile di vita che hanno favorito il propagarsi del sovrappeso e dell’obesità.
  3. I fattori comportamentali, influenzati dall’ambiente (incluso l’educazione e i modelli familiari) e dalla genetica, sono la causa chiave nel determinare lo sviluppo di obesità.

 

Obesità e Patologie Correlate: 

 

Numerosi studi hanno evidenziato che l’obesità si associa a un incremento di tutte le cause di morte e aumenta significativamente il rischio di alcune malattie come ad esempio il diabete di tipo 2, le patologie cardio-vascolari, i disturbi del sonno e del respiro e alcune forme di cancro.

  1. Associazione tra IMC e mortalità

L’incremento della mortalità è modesto fino ad un IMC di 30, ma quando supera tale valore è notevole (fino al 50-100% in più rispetto alle persone con un IMC).

  1. Diabete

Maggiore è il peso più elevato è il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.

Rispetto alle donne con IMC < 21, il rischio di diabete di tipo2 aumenta cinque volte in quelle che hanno un IMC di 25-28, ventotto volte inquelle con IMC di 30 e 93 volte in quelle con IMC > 35. In modo simile il rischiodi diabete di tipo 2 negli uomini aumenta a partire da un IMC > 24.

Il diabete di tipo 2 favorisce lo sviluppo di numerose complicanze mediche, quali malattie renali (nefropatia diabetica), visive (retinopatia con potenziale perdita della vista), neurologiche (neuropatia periferica con rischio di sviluppare ulcere ai piedi, disfunzioni sessuali, alterazioni genito-urinare e gastrointestinali), cardiovascolari e delle arterie periferiche, ictus.

  1. Ipertensione arteriosa

Con l’incremento dell’IMC aumenta la pressione sistolica e diastolica.

  1. Dislipidemia

Aumento dei trigliceridi e del colesterolo LDL

  1. Malattie cardiovascolari

L’obesità aumenta il rischio di sviluppare gravi malattie cardiovascolari (es. angina pectoris, infarto miocardico non fatale e morte improvvisa).

  1. Cancro

Numerosi studi hanno trovato un’associazione positiva tra obesità e incidenza di certi tipi di cancro (es. endometrio, ovaie, cervice uterina, mammelle nelle donne in post-menopausa, prostata, colon, colecisti e rene). L’aumentata incidenza di cancro si pensa sia la diretta conseguenza di modificazioni ormonali e/o di una dieta ricca di grassi e povera di fibre.

  1. Steatosi epatica non alcolica

È una complicanza che affligge il 10-25% della popolazione adulta e il 58-77% delle persone affette da obesità. In un quarto dei casi si sviluppa fibrosi e necrosi infiammatoria, una grave malattia del fegato non reversibile che può anche portare alla morte.

  1. Malattie della colecisti

La colelitiasi, cioè lo sviluppo di calcoli nella colecisti, si verifica da tre a quattro volte più frequentemente nelle persone affette da obesità, rispetto a quelle normopeso.

  1. Artrosi

Nelle gravi obesità le artropatie o i dolori articolari da carico (colonna lombosacrale, anche, ginocchia, caviglie e piedi) sono molto frequenti, interessando circa l’80% dei pazienti, e costituiscono la causa più frequente di invalidità.

  1. Apnee notturne

Le apnee notturne si verificano in più del 10% degli uomini e delle donne con un IMC > 30 e il 65-75% dei soggetti con apnee notturne è affetto da obesità.

  1. Funzione mestruale, fertilità e gravidanza

L’obesità nelle donne in pre-menopausa è associata a irregolarità mestruali e amenorrea. La condizione più importante associata all’obesità addominale è la sindrome dell’ovaio policistico, condizione caratterizzata da infertilità, disturbi mestruali, irsutismo, iperandrogenismo addominale e anovulazione. La sindrome è associata a iperinsulinemia e a resistenza insulinica. L’obesità durante la gravidanza si associa a un aumento di morbilità sia per la madre sia per il bambino. Nelle donne obese gravide è stato osservato un incremento di ipertensione arteriosa e gestosi gravidica.

  1. Problemi psicologici

Le principali problematiche psicologiche osservate nei soggetti affetti da obesità, in particolare l’immagine corporea negativa, sembrano essere la conseguenza di un ambiente sociale avverso, che esercita una profonda discriminazione nei confronti di chi ha un corpo di dimensioni superiori alla media.

 

Come curare l’obesità:


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28/12/2022 Salute0

Il tumore del seno colpisce una donna su otto. In molti casi, però, si può prevenire o comunque diagnosticare in fasi molto precoci.

La prevenzione del tumore del seno deve cominciare a partire dai 20 anni di età con controlli annuali del seno eseguiti dal ginecologo o da uno specialista senologo, affiancati alla mammografia biennale dopo i 50 anni o all’ecografia, ma solo in caso di necessità, in donne giovani.

QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO DEL TUMORE AL SENO?

ETÀ: il rischio aumenta al di sopra dei 50 anni (ma è importante fare anche dei controlli prima).

MENARCA PRECOCE: la prima mestruazione prima dei 12 anni aumenta il rischio.

MENOPAUSA TARDIVA: la menopausa oltre i 55 anni aumenta il rischio.

ASSENZA di GRAVIDANZE PRIMA DEI 30 ANNI: la assenza di gravidanze prima dei 30 anni aumenta il rischio

STORIA FAMILIARE o PERSONALE di TUMORE AL SENO / OVAIO: la presenza di tumori al seno o all’ovaio in se stesse o in parenti di primo grado aumenta il rischio.

MUTAZIONI GENETICHE: mutazioni nei geni BRCA aumentano il rischio.

ASSUNZIONE DI TERAPIE ORMONALI e CONTRACCETTIVI ORALI: l’assunzione di ormoni estroprogestinici (pillola anticoncezionale) aumenta il rischio.

SENO DENSO: un seno costituito prevalentemente da tessuto denso più che da tessuto adiposo ha un rischio lievemente più elevato (oltre a rendere più difficile l’identificazione dei tumori).

OBESITÁ: l’eccessivo peso corporeo aumenta il rischio.

CONSUMO di ALCOOL: il consumo di eccessive quantità di alcool aumenta il rischio.